Senza false frontiere

Il libro di Calvani, Lattarulo e Jahier esorta ad affrontare le questioni globali come un'unica umanità. L'insegnamento di Erasmo: la vera casa è il mondo

Abbattere ogni tipo di confine per affrontare insieme un impegno di cura e custodia del Creato. Ne va della sopravvivenza dell'umanità. L'analisi di Sandro Calvani che mette al centro la dimensione del noi. 

L'Autore ci porta attraverso il pianeta e ci aiuta a comprendere come per arrivare alla fratellanza sia necessario camminare sulla strada del diritto internazionale e dell'umanesimo cristiano.

La pandemia ha fatto crescere i muri che già si frapponevano tra i giovani e il domani. Stato e Chiesa ripetono che i giovani devono essere protagonisti. Ma cosa fanno gli adulti per loro? Cosa fanno i giovani per sé stessi? E quale spazio ha la fede in tutto questo?

Semplificando un po’, potremmo dire che la sostenibilità “cura” società e economie malate di sfruttamento e di disuguaglianza, mentre la prosperità inclusiva lo fa in modo preventivo, impedendo che le società e le imprese si ammalino.

Il mondo è alla ricerca di una terza via tra chi vuole un mondo diviso in centinaia di paesi (...) e chi, invece, vorrebbe usare la distinzione e la diversità per ridurre le distanze e diluire o eliminare le divisioni antagoniste.

Nel nuovo libro di Sandro Calvani la via maestra per un’umanesimo inclusivo e multi-locale. La transizione ecologica verso un futuro più giusto non può essere raggiunta senza la pace globale.

«Il sottotitolo di questo libro è «voglia di fratellanza» – scrive Calvani –. L’ho scelto perché racconto dei fatti che fanno capire le situazioni, cosa la gente sta vivendo e come vorrebbe cambiare».

“Oggi – spiega l'Autore – tutto è connesso, non solo digitalmente, ma anche il clima, la finanza, la politica, la nostra stessa vita quotidiana sono tutti pezzetti del puzzle della vera pace globale".

Lo sviluppo sostenibile è oggi considerato la chiave per mettere insieme progresso, lavoro e giustizia sociale. I laici cattolici ne parlano dal 1985. Ma senza una nuova mentalità i progetti resteranno un libro dei sogni