Vittorio Bachelet

Nato a Roma il 20 febbraio 1926, dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, dove cresce il suo impegno all'interno della Fuci, diventando condirettore del periodico "Ricerca".
Laureatosi nel 1947 con una tesi sul rapporto tra Stato e organizzazioni sindacali, si avvia alla carriera universitaria.
Sposo e padre di due figli, collabora a diverse riviste e pubblica volumi di contenuto giuridico, diventando ordinario di Diritto pubblico e poi Diritto amministrativo nella facoltà di Scienze politiche di Trieste nel 1965.
Nel 1964 viene nominato Presidente generale dell'Azione Cattolica Italiana, associazione di laici cattolici diffusa capillarmente sul territorio nazionale; manterrà questo incarico per tre mandati consecutivi accompagnando l'associazione nel rinnovamento dello Statuto.
Dal 1974 è docente ordinario di Diritto pubblico dell'economia presso la facoltà di Scienze politiche dell'Università di Roma "La Sapienza".
Amplia il suo impegno in ambito civile e professionale essendo eletto nel 1976 nel Consiglio comunale di Roma e vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura.
Il 12 febbraio del 1980 è ucciso dalle Brigate rosse al termine di una lezione universitaria.

(dal volume di Angelo Bertani e Luca Diliberto, Vittorio Bachelet, Un uomo uscì a seminare, AVE, 1994)