Sergio nasce il 15 dicembre 1930 a Consandolo, una piccola frazione del comune di Argenta, in provincia di Ferrara. Prima dell'inizio della Seconda guerra mondiale, si trasferisce con la famiglia a Ferrara.
Qui termina le scuole elementari e si iscrive alla scuola media retta dai Salesiani, dove riceve la prima solida educazione cristiana; supera brillantemente gli anni del liceo e si iscrive alla facoltà di Ingegneria, non senza qualche contrasto con il padre che avrebbe preferito vederlo realizzato come medico.
Sergio dimostra sempre una rara bontà e un carattere mite ma deciso, estraneo all'intolleranza e pronto ad ascoltare chiunque. Allegro e sorridente, i suoi compagni di scuola lo ricordano diligente e scrupoloso, impegnato negli studi ma senza trascurare le sue responsabilità di cristiano e di educatore dei ragazzi più giovani.
È infatti proprio negli anni del rilancio delle organizzazioni giovanili cattoliche, dopo il periodo oscuro della dittatura fascista, che Sergio aderisce con entusiasmo all'Azione Cattolica e, nella sua parrocchia di San Gregorio, si occupa inizialmente degli adolescenti tra gli undici e i quindici anni: quelli che allora, in ambito AC, venivano chiamati aspiranti, cioè coloro che iniziavano il cammino di preparazione per poter aspirare a diventare soci effettivi.
La Presidenza della Gioventù Italiana di Azione Cattolica (GIAC) gli affida presto la responsabilità di delegato diocesano aspiranti, ma purtroppo la vita non gli concede il tempo di portare a termine il suo incarico. Un giorno, in seguito a una perdita di sangue, il medico consiglia una visita specialistica. La diagnosi arriva presto: ulcera gastrica con melena. Sergio viene operato d'urgenza; è molto debole, ha perso molto sangue, è in condizioni di grave anemia. Non sopporta l'intervento e muore il 15 marzo 1952, nel pieno della giovinezza e della sua attività.