Titolo | Shalòm Beatrice |
Curatore | Maria Palma Pelloso Luigi Piovan |
Scheda descrittiva |
Un cofanetto, due volumi preziosi: il libro di una pediatra ebrea, libera docente universitaria, che si salva dalla deportazione nel 1943 grazie all'ospitalità di don Giovanni Calabria all'interno del Suo Istituto e la raccolta del loro profondo, intimo carteggio.
Il cofanetto raccoglie due volumi. Il primo è Shalòm Beatrice. Lettere di una "medichessa" ebrea a un Santo "Accolta per la Sua infinita carità in questa Casa... sento sopire la mia angoscia, sento sorgere la mia speranza". Così scrive in una lettera del 1943 la pediatra ebrea Mafalda Pavia a san Giovanni Calabria, che la salva dalla deportazione nascondendola sotto il nome di suor Beatrice. I due avviano un rapporto epistolare intenso, fecondo e significativo che continuerà negli anni seguenti. Vi si legge il meraviglioso intreccio di quel "divino" che si fonde nell'"umano", di quello "straordinario" che si disegna nell'"ordinario", di quell'Infinito che entra nello spazio e nel tempo della storia e che, a posteriori, ci rivela il profondo significato della nostra esistenza. Il secondo volume, Saulo di Tarso (S. Paolo) "Ebreo, figli di ebrei", è il libro scritto da Mafalda Pavia, suor Beatrice, durante il periodo trascorso presso l'Istituto di don Calabria e rappresenta lo specchio di un'anima in continua ricerca spirituale. "E in Saulo, l'ebreo, potranno i cristiani, che venerano il loro san Paolo, più amare gli Ebrei? Ma vi è forse antitesi tra cristiano ed ebreo?" Saulo con la sua presenza ci dice che dinanzi a Dio non vi è parzialità (Rm 2,11). |
Pagine | 160 |
ISBN | 9788880651857 |
Data pubblicazione | Gennaio 2000 |
Dimensioni | Dimensioni: 14 cm × 21 cm × 0 cm |