Padre Enrico Mauri, di cui la Santa sede ha riconosciuto nel 2018 le virtù eroiche dichiarandolo “venerabile”, nacque nel 1883 a Bosisio Parini (Co); ordinato prete nel 1908 a Milano dal cardinal A. Ferrari, divenne segretario del vescovo di Bobbio, mons. L. Marelli. Rientrato in terra ambrosiana nel 1916, Mauri divenne “oblato dei santi Ambrogio e Carlo”. A Milano fondò nel 1917 l’Associazione Madri e Vedove dei Caduti che, nel giro di pochi mesi, raccolse oltre 300.000 aderenti in tutta Italia; fu promotore, assieme a A. Barelli, della Gioventù femminile di Azione Cattolica, di cui divenne il primo assistente nazionale sino al 1922. Fu molto legato a Pio XI, che lo nominò direttore dell’Opera di S. Pietro apostolo per il clero indigeno. Trasferitosi dal 1922 a Sestri Levante, vi fondò l'Opera Madonnina del Grappa, con l’intento iniziale di accogliere vedove ed orfani di guerra. Con gli anni Trenta, pose le basi per la nascita di quello che diverrà l’Istituto secolare delle Oblate di Cristo Re. Il suo ministero sacerdotale, soprattutto dopo la fine della Seconda guerra mondiale, si indirizzò soprattutto all’accompagnamento di vedove, nubili e spose cristiane. Con gli anni Cinquanta fondò, sempre a Sestri Levante, il Centro di Apostolato ascetico con l’intento di costituire un centro per la formazione permanente di religiosi, sacerdoti e laici. In questo ambito, avviò uno dei primi esperimenti in Italia di pastorale per la famiglia. È morto nel 1967.