Presentazione "Dalla scuola all'università" - comunicato

Davvero una Buona scuola? Un libro edito dall’Ave prova a dare qualche suggerimento

Presentazione Lunedì 18 maggio - Biblioteca della Camera dei deputati (Sala del Refettorio, via del Seminario, 76)

Mentre il disegno di legge governativo “La Buona Scuola” si trova a dover recepire le istanze del recente massiccio sciopero del mondo scolastico, la rivista Dialoghi, trimestrale culturale dell’Azione cattolica italiana, pubblica una raccolta di saggi dal titolo emblematico Dalla scuola all’Università. Per un sistema d’istruzione efficace e a misura di studente (ed. Ave), a cura di Luciano Caimi e Gian Candido De Martin.

Il testo viene presentato lunedì 18 maggio ore 17,30 presso la Biblioteca della Camera dei deputati; dopo il saluto di Gioele Anni, Segretario nazionale del Movimento studenti di Azione cattolica, l'incontro prosegue con la rilfessione dei curatori del volume, di Piergiorgio Grassi, direttore della rivista Dialoghi, e con alcune comunicazioni in merito dei deputati Milena Santerini, Elena Centemero, Ernesto Preziosi.

«Nella proposta di riforma sulla scuola in discussione – dichiara Piergiorgio Grassi – vien posta  l’enfasi sull’autonomia dei vari Istituti scolastici. Si tratta di una giusta manovra, in controtendenza, dopo gli anni dell’eccesso di centralismo che avevano inutilmente appesantito le realtà locali di adempimenti burocratici, indebolendone  la capacità innovativa. Nel frattempo però sono stati definitivamente chiusi quegli Istituti regionali di ricerca educativa (Irre) che avevano accompagnato l’esperienza  dell’autonomia con proposte di sperimentazione e di formazione del personale. Non sono stati sostituiti da istituti analoghi. Manca dunque una struttura intermedia, sussidiaria rispetto agli uffici centrali, che in genere aveva ben operato e che è stata inopinatamente e improvvidamente soppressa. Dire autonomia è giusto, ma bisogna apprestare gli strumenti adeguati perché diventi effettiva. Discorsi analoghi si potrebbero fare per l’Università che è stata progressivamente depauperata di risorse per quel che riguarda la ricerca e gli organici ed è stata resa meno efficiente sul piano organizzativo  con la eliminazione  delle facoltà e l’istituzione di improbabili dipartimenti».

«Una revisione critica – conclude Grassi – della politica scolastica e universitaria di questi anni è la condizione per la ripresa: Ecco perché il confronto, anche aspro, di questi giorni, al di là di arcaiche  forme di corporativismo  che si oppongono al cambiamento, appare necessario e utile, purché l’ascolto reciproco sia reale».

 

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